Andrea Baldissera, professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale, ha pubblicato edizioni critiche e studiato gli aspetti traduttologici e storico-linguistici delle versioni castigliane di opere classiche: dalle ispanizzazioni dell’epica greca e latina (Omero, Iliade e Odissea; Stazio, Tebaide) e degli auctores di Roma (Cicerone, Pro Marcello; Virgilio, Egloga IV; Livio, Ab urbe condita; Frontino, Strategemata), ai volgarizzamenti della latinità medievale (Libro de los ejemplos por ABC; Petrarca, Invective contra medicum e De vita solitaria; Pio II, Epistola ad Mahumetum Turcorum principem). Ha coltivato inoltre il filone del teatro musicale, e investigato sulla circolazione dei relativi modelli – linguistici e di genere – fra Italia e Spagna: dal Seicento (l’acclimatamento operistico del Faetón di Calderón, Napoli, 1662; la comedia-opera Aun vencido vence Amor, Vienna, 1669) al Novecento (la Dama boba nell’intonazione di Ermanno Wolf-Ferrari), passando per gli adattamenti metastasiani nella Península del XVIII secolo (l’Aquiles en Sciro di Ramón de la Cruz, ed altri ancora).
Nel campo della poesia spagnola ha studiato, fra l’altro, la versione castigliana dei versi racchiusi negli Asolani di Bembo (Asolanos, 1551), la presenza e l’uso della lirica nel Jardín de la elocuencia di fray José Antonio de Hebrera, le forme dell’epica aurisecolare (il Monserrate, la España defendida), la produzione lirica del príncipe de Esquilache. Ha tradotto il Cantare del Cid (Menzione d’onore al V Premio di traduzione letteraria, Instituto Cervantes in Italia).