ABSTRACT
Scopo di questo articolo è analizzare le strategie di traduzione intersemiotica che, sulla base del romanzo The Time Machine (1895) di H.G. Wells, hanno condotto agli adattamenti per il grande schermo realizzati da George Pal (1960) e dal pronipote dell’autore, Simon Wells (2002). In particolare, l’articolo prende succintamente in considerazione l’impatto che lo sviluppo di nuove tecnologie in ambito cinematografico ha avuto sulla realizzazione di produzioni appartenenti al genere della fantascienza, i cui adattamenti filmici hanno inevitabilmente beneficiato della possibilità di utilizzare tecniche innovative ed effetti speciali atti a rendere i film di recente produzione più spettacolari e maggiormente apprezzabili da un pubblico contemporaneo.
Parallelamente, l’artico prende in considerazione le conseguenze che gli sviluppi socio-politici e culturali hanno avuto sulle diverse trasposizioni filmiche del testo narrativo, affrontando la discussione da una prospettiva essenzialmente ideologica, e analizzando alcune delle discrepanze fra il romanzo, la sua prima traduzione intersemiotica e il suo remake.
Come suggerito dal presente articolo, nonostante questo tipo di problematica in ambito traduttivo sia facilmente riconoscibile e analizzabile in testi che, a causa dell’argomento trattato, presentano una evidente componente ideologica, la questione è costantemente presente e determina qualsiasi processo di traduzione. Nel caso specifico dei lavori selezionati come corpus d’analisi per il presente lavoro, si intende mostrare il modo in cui le istanze politiche e ideologiche insite nel testo fonte – parzialmente mantenute nel film realizzato da Pal nel 1960 – subiscano profonde trasformazioni nella produzione del 2002.
The present article aims at analyzing the way in which H.G. Wells’s novel The Time Machine (1895) was adapted for the cinema by George Pal (1960) and by H.G. Wells’s great-grandson Simon Wells (2002). In particular, the paper briefly discusses the impact that changes in technology and cinematographic tools have had on the realization of science fiction products, whose adaptation largely benefits from new special effects and techniques that make the final result more spectacular and appealing to a modern audience. It also addresses the consequences which cultural, social and political developments have had on the cinematographic transpositions of the same work, mainly from an ideological point of view, approaching the discrepancies existing between the original source text, its first intersemiotic translation and its remake.
As this contribution demonstrates, although ideological concerns in translation are easily recognizable and analyzed in texts which, because of their subject matter, are evidently ideologically charged, the issue is ever present and informs any act of translation. In the specific case of the works selected for my corpus of analysis, the paper will show how the political and ideological stances inherent in the source text – which were partially maintained in the film realized in 1960 – are transformed in the 2002 production.
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