Victor Hugo è stato sicuramente uno dei più grandi intellettuali francesi dell’Ottocento, ma è stato anche uno dei più intransigenti difensori della crescita civile e culturale del paese. Nel 1848 e nel 1849, Victor Hugo prende per due volte la parola all’Assemblea costituente per dichiarare la propria opposizione ai tentativi del governo di ridurre le spese per la cultura. Due discorsi brevi ma molto chiari, in cui il grande poeta e scrittore francese sostiene l’importanza e il valore delle lettere e delle arti per il progresso del paese. Ridurre gli investimenti per la cultura significa compromettere il prestigio della nazione ma significa anche impedire la crescita civile della popolazione e minare le basi stesse dell’organizzazione sociale. Parole pronunciate oltre centocinquant’anni fa ma che potrebbero essere ripetute utilmente anche oggi… La vibrante polemica di Victor Hugo, riletta oggi, non perde nulla della sua validità e ci appare un utile elemento di riflessione sul ruolo dello stato e sul valore del sapere.
Contro i tagli alla cultura Minimalia
Autore: Hugo Victor
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Collana | |
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Autore | Hugo Victor |
Curatore | |
Traduttore | Prada Carlotta |
Genere | |
Lingua | |
Pagine | |
Anno di Pubblicazione | |
ISBN | |
Note | |
Dimensioni | 110 mm x 170 mm |
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