Chi è l’io che scrive un diario? Perché lo scrive? Quale progetto esistenziale emerge dalla sua scrittura? Il diario è da sempre riconosciuto come il luogo della conoscenza intima di sé, ma la sua pratica oggi pare irrimediabilmente viziata dal venir meno dei suoi presupposti fondamentali: il tempo per la scrittura; la formazione di un io solido; l’esercizio della verità.
A partire dalle alterazioni della tradizione letteraria diaristica e attraverso l’analisi delle possibilità autoeducative di questa pratica affascinante, l’Autrice propone un nuovo modo di concepire il diario, liberandolo dalle sue funzioni convenzionali. Non più descrizione della quotidianità, ma critica dell’esperienza. Non abitudine, ma impegno. Non fotografia del presente, ma costruzione del futuro. Infine: non evento privato, ma occasione di testimonianza pubblica.
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