ABSTRACT
Molti critici hanno notato una forte somiglianza tra alcune delle teorie espresse da Friedrich Schiller nell’influente saggio Über naive und sentimentalische Dichtung e certe prese di posizione disseminate lungo tutta l’opera di Leopardi a proposito della poesia sentimentale. Dopo aver delineato brevemente le strade attraverso cui l’estetica schilleriana può aver raggiunto Leopardi, benché vada esclusa una connessione diretta, il presente articolo tenta di sottolineare tanto le somiglianze quanto le sostanziali differenze tra le esplicite riflessioni di Schiller e Leopardi sulla poesia sentimentale. A tale scopo è risultato utile collocare la questione nel punto di incontro tra altri dell’epoca: la querelle des Anciens et des Modernes, l’attribuzione di determinate qualità a specifici gruppi geografici o nazionali (in una parola, il cosiddetto Volksgeist), l’idea dell’arte come imitazione e in ultimo il conflitto tra poesia e ragione. Il confronto mostra, tra le altre cose, che se da un lato entrambi gli autori si spingono verso una idea di letteratura che privilegia l’espressione rispetto all’imitazione, dall’altro sembra esserci una divergenza fondamentale rispetto al fine ultimo della poesia: secondo Schiller si tratta di attingere a una libertà di grado superiore mentre, per Leopardi, di salvaguardare all’interno del mondo moderno uno spazio destinato al piacere.
Many critics have often noticed a striking resemblance between some of the theories expressed by Friedrich Schiller in his influential essay Über nave und sentimentalische Dichtung and a number of positions held by Giacomo Leopardi throughout his works, namely those concerning the whole concept of sentimental poetry. After briefly outlining the possible paths through which Schiller’s aesthetics may have reached Leopardi, though a direct connection is to be excluded, the present article tries to emphasize both the similarities and the essential gaps between Schiller’s and Leopardi’s explicit reflections on sentimental poetry. In order to do this, it proved useful to place the question at the intersection among other raging discussions of that time: the querelle des Anciens et des Modernes, the attribution of certain qualities to a specific geographical or national group (in a word, the so-called Volksgeist), the idea of art as imitation and, finally, the conflict between poetry and reason. The comparison showed, among other things, that as both authors evolve towards a conception of literature that favours expression over imitation, they also seem to fundamentally differ on the ultimate goal of poetry: for Schiller, it is to attain a superior level of freedom whereas, for Leopardi, it is to preserve some room for pleasure in the modern world.
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