“Ho percorso la triste Galilea in primavera, e l’ho trovata muta sotto un immenso sudario di fiori. Gli acquazzoni di aprile cadevano ancora e non era che un deserto di pascoli, un mondo di graminacee leggere, che prendevano vita nuova al canto di innumerevoli uccelli.”
Una trilogia autobiografica pubblicata tra il 1895 e il 1896: “II deserto”, “Gerusalemme”, “La Galilea”. Dei tre, La Galilea, rappresenta la conclusione del viaggio spirituale di Loti. Nel deserto assistiamo al lento avvicinamento al tema centrale della Trilogia, a Gerusalemme viviamo la città sacra e le tre religioni monoteistiche (nella descrizione infonde un’intensa emozione spirtuale), nella Galilea condividiamo il suo tormentato percorso di distacco e di allontanamento da questa esperienza interiore. I luoghi ci vengono descritti densi di sentimenti personali e riflessioni filosofiche, con un gusto raffinato per la scelta dei vocaboli, e catturano ancora il lettore a distanza di oltre un secolo.
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