Leslie Marmon Silko presenta La vena di turchese come un’autobiografia che si sviluppa secondo il tempo ciclico della storia famigliare dell’autrice e di quella collettiva dei Pueblo Laguna del New Mexico.
La progressiva immersione nel mondo fisico e vivente del deserto di Sonora, in cui l’autrice stessa si incammina, e nel mondo simbolico fatto di ricordi, di impressioni e di mistero, si trasfigura in un flusso evocativo e avvolgente.
Nel mondo articolato e plurale dell’autrice riusciamo a seguire la vena di turchese che è la traccia preziosa dei gioielli, dell’acqua, qui ancora più preziosa: è la traccia di una memoria-tesoro di una natura che resiste alle minacce e alle trasformazioni che cercano di stravolgerla per restare testimonianza di un passato ancora vivo e vitale.
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