Nel 1833, Flora Tristan ha trent’anni e parte per il Perù per andare a rivendicare l’eredità del padre, un generale peruviano. Il resoconto del suo viaggio è un quadro magistrale della società ispano-americana post-coloniale: la ricchezza opulenta dei proprietari terrieri contrapposta alla miseria profonda del popolo; la durezza drammatica delle lotte sociali e l’ingiustizia profonda che domina la società.
Da questa esperienza, Flora Tristan ricava la consapevolezza di essere una “paria”, sia perché la famiglia paterna la respinge come semplice figlia naturale e quindi esclusa da qualsiasi diritto, sia perché cerca di affermarsi come donna indipendente di fronte ad una società che invece le nega il diritto ad essere un individuo autonomo.
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