ABSTRACT
La traduzione, stando alle parole del poeta Giovanni Raboni, è un processo potenzialmente infinito, da ridiscutere e rinnovare nel tempo. Nell’unica traduzione realizzata della raccolta poetica Nel lutto della luce di Jean-Charles Vegliante, Raboni mette in atto precise soluzioni ritmico-prosodiche e rimico-lessicali che, suscitando nel lettore interrogativi impossibili da dirimere senza ricorrere agli originali, lo stimolano a porre a confronto i testi d’arrivo con quelli di partenza, riattivando di fatto il processo di traduzione. L’operazione traduttiva raboniana non cristallizza dunque l’originale in una rilettura inerte, ma la problematizza in modo tale da spingere il fruitore sempre oltre il testo di arrivo a ritroso verso l’originale, alla ricerca di una propria personale comprensione, lettura e traduzione.
The translation, according to Giovanni Raboni, is a potentially infinite process, to be renegotiated and renewed over time. In the only translation of Jean-Charles Vegliantes’s anthology Nel lutto della luce, Raboni realizes some specific solutions about rhythm and rhyme which, imposing to the lectors some problems impossible to be solved without referring to the original lyrics, incite them to compare the Italian texts with the French ones, actually reactivating the translation process. In this way Raboni’s translation doesn’t crystallize original lyrics in lifeless versions, but it problematizes them in order to drive the lectors over them backwards to the original ones to find a personal comprehension, reading and translation.
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