Chaque image de toi – je parle de celles qui
sont dans mes mains, devant mes yeux, sur les
papiers – chaque image touche la trace d’une
reconnaissance, l’illumine
Ogni immagine di te – parlo di quelle che ho
tra le mani, davanti agli occhi, sulla carta – ogni
immagine tocca la traccia di un riconoscimento,
lo illumina
«La tua morte dice il vero. La tua morte dirà sempre il vero. Ciò che dice la tua morte è vero perché dice.» Un uomo ha perduto la sua donna e dice, riga dopo riga, il dolore della sua assenza, il dolore più difficile da scrivere. L’uomo è il poeta Jacques Roubaud, la donna è la fotografa Alix Cléo Roubaud. Qualche cosa nero, pubblicato nel 1986, è il libro del lutto della poesia. Il poeta rivela l’entità del suo dolore, gli effetti della morte e dell’assenza sulla vita e sul linguaggio: essi appaiono proprio come il negativo – inverso della luce, bianco e nero che si scambiano – che rivela l’immagine. Dietro ogni frase ci sono le mani, il ventre, il corpo della donna amata… Questo libro è il dialogo postumo in cui «l’inchiostro e l’immagine si ritrovano solidali e alleati», è il tentativo, privo di consolazione, di ritornare nel presente, il tempo del «tu», l’unico tempo possibile in cui poter realizzare l’«io».
Recensioni:
Jacques Roubaud, Qualche cosa nero, FinisTerrae di Ibis 2023
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.