Due modi diversi di non ritorno, da una città lontana, Montevideo, approdo, rifugio, che un amico sceglie fuggendo deciso a non rivedere più la terra di nascita; e, per l’altro, da un luogo ancora più remoto, agli estremi confini dell’universo e della vita, da dove, si dice, nessuno mai è venuto indietro.
La traccia di questo itinerario, parallelo e divaricato, sembra muovere da una stazione della metropolitana milanese, da un breve incontro, gestito insieme dal caso e dal destino, uno di questi nostri giorni, soffocati dal confuso sciupio dell’uomo e delle cose. Ma le strade non conoscono interruzioni; il solo inizio rilevabile è il loro termine, il punto di arrivo, e quando si possa invertire la marcia: anche per Berto e Gino la storia era iniziata prima, una lontanissima notte, dopo la dispersione dell’8 settembre: quando era andato in scena un delitto, inavvertito, forse sognato, ma che li avrebbe tenuti insieme, nella opposta fuga dentro la loro guerra civile, e per i giorni e gli anni del dopo.
Il comune segreto li chiamava spesso, ciascuno dalla sua lontananza, a soste di rimorso, a dialoghi di assenza e silenzio. È una trama di battute, ritmate dalla tensione della scrittura, da forma ora all’intreccio, lì dove la storia sembra iniziare: continue parole a rimando, in un colloquio dominato dalla voce di Berto, che simula ricatti, separa e allontana l’interlocutore Gino, tenendogli nascosto il senso profondo del violento messaggio. 8 settembre 1943: una data che, come si sa, ha creato una cesura profonda, una divisione che ha separato le persone, in modo, spesso, irrevocabile. A distanza di molti anni, due amici, divisi da quella data fatidica, si incontrano di nuovo, casualmente, a una fermata della metropolitana.
La distanza tra loro è ormai enorme, difficile trovare la possibilità di un dialogo. Eppure un delitto lontano, consumato proprio in quella notte della dispersione e della separazione, li accomuna. Ecco quindi riemergere il segreto rimosso, nascosto, dimenticato: ma da qui anche i ricatti, le minacce. Tra le meschinità e le debolezze, tuttavia Mino Milani lascia intravedere la possibilità di un riscatto: riusciranno a coglierla?
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