ABSTRACT
Alla fine degli anni Trenta lo scrittore sovietico per bambini Arkadij Gaidar pubblica il racconto Čuk i Gek. La storia parla di un viaggio da Mosca verso l’est della Russia per incontrare il padre, membro di una spedizione geologica. A metà tra fiaba e racconto di viaggio, la narrazione mette in luce la vastità del paese, l’eroismo di adulti e bambini, la guerra che verrà e l’orgoglio e la felicità di essere cittadini sovietici. Questo articolo si propone di evidenziare i tratti distintivi relativi ai concetti menzionati che emergono dalla narrazione e fanno di Gajdar un autentico scrittore del suo tempo.
Parole chiave: Arkadij Gajdar, letteratura sovietica, letteratura per l’infanzia, spazio narrativo, eroismo.
In the late 1930s, the Soviet children’s writer Arkady Gaidar publishes the short story Chuk and Gek. The story is about a journey of two children from Moscow to the east of Russia to meet their father, a member of a geological expedition. Halfway between a fairy tale and travel story, the narrative highlights the vastness of the country, the heroism of adults and children, the war to come and the pride and happiness of being Soviet citizens. This article aims to highlight the distinctive features related to the mentioned concepts that emerge from the narrative and make Gaidar an authentic writer of his time.
Keywords: Arkady Gaidar, Soviet literature, children’s literature, narrative space, heroism.
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