Dal 1726 al 1728 Voltaire, poco più che trentenne, va a vivere in Inghilterra. A Londra impara l’inglese, frequenta nobili e borghesi colti, viene ricevuto da re Giorgio I, convince il primo ministro Walpole a concedergli un finanziamento, diventa un habitué dei teatri e matura il proprio capriccioso disprezzo per Shakespeare, incontra alcuni degli intellettuali più in vista dell’epoca – Swift, Pope, Berkeley, Bolingbroke, John Gay, Lady Montagu – e assiste ai solenni funerali di Newton. S’ingrazia la nipote del grande fisico, che gli racconta come la teoria della gravitazione universale fosse stata ispirata dalla caduta di una mela: Voltaire si impossessa dell’aneddoto, raccontandolo per iscritto, e gli fa acquisire fama imperitura.
Più di vent’anni dopo, Voltaire scriverà con orgoglio: «Sono diventato inglese a Londra». Le Lettere filosofiche – che nella prima versione del 1734 si chiamavano Lettere inglesi – raccontano un procedimento ben più vasto. Descrivendo la pacifica convivenza delle religioni, indagando sui rapporti fra parlamento e governo e sulla rilevanza dei letterati, patrocinando le idee di Bacone, Newton e Locke a discapito di quelle di Cartesio e Pascal, Voltaire getta le basi delle convinzioni filosofiche, politiche e religiose che lo renderanno per decenni il faro dell’Illuminismo. Qui presentate in una nuova edizione, con un’ampia introduzione e un ricco corpus di note esplicative, le Lettere filosofiche sono la testimonianza imprescindibile degli anni decisivi che hanno trasformato identità e ruolo degli intellettuali in Europa.
Voltaire (François-Marie Arouet, 1694-1778) è il più celebre fra gli esponenti dell’Illuminismo francese. A lui si devono la divulgazione della fisica newtoniana nell’Europa continentale, l’inclusione dei popoli orientali nella storiografia universale, l’impulso a riforme giuridiche che sottraessero arbitrio e crudeltà ai processi, una delle prime campagne in favore della vaccinazione contro il vaiolo e soprattutto l’affermazione dell’irrinunciabilità della tolleranza religiosa in ogni tempo e in ogni luogo. Fra i suoi capolavori, il Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni (1756), Candido (1759), il Trattato sulla tolleranza (1763) e il Dizionario filosofico (1764), seguito dalle Domande sull’Enciclopedia (1770-1772).
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.