Davvero le neuroscienze cognitive saranno in grado, leggendo l’attività cerebrale, e conoscendo dove ha inizio un’azione, un’emozione, un pensiero, di spiegare chi siamo? Secondo alcuni studiosi, sì! Queste tecniche, che rappresentano una novità che seduce proprio per le incredibili possibilità che aprono, sollevano quesiti etici inediti.
Nasce dunque l’esigenza di un nuovo ambito di riflessione bioetica, la neuroetica, e la necessità di ampliare il campo del diritto a una nuova disciplina, il neurodiritto. Gli atti di un incontro internazionale di specialisti permettono di capire a che punto è la ricerca e fino a dove potrà spingersi la scienza nella sua indagine neurologica. Una riflessione che non riguarda solo la scienza o l’etica, ma anche la filosofia, la politica, il diritto.
Testi di Barbara Bottalico, G. Bottini, Carlo Alberto Defanti, Peppe Dell’Acqua, E. R. Ferrè, M. Gandola, Ulrich Kuhnt, Paolo Legrenzi, Gianvito Martino, Alberto Oliverio, Daniela Ovadia, Nicla Panciera, F. Pasotti, Alessandro Rossi, Amedeo Santosuosso, Chiara Saviane, A. Sedda, Vittorio Sironi, Carlo Umiltà.
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