Tutto si tiene in questi racconti così apparentemente personali e intimi. Le voci precisamente connotate di ciascun narratore si impongono per prime, con le loro sonorità differenziate, con il loro differente respiro. Ma la scrittura rispettosa e discreta di Anna Turra, appropriandosi di questa oralità perduta, intesse queste voci tra loro, come i fili diversamente colorati di un’unica sapiente trama letteraria. Quasi un piccolo romanzo del secondo Novecento costruito per flashback che illuminano i vissuti non straordinari di gente non straordinaria, ma vera, che dai non luoghi della contemporaneità ci riportano a casa. (Anna Beltrametti) Dopo il brillante successo dei racconti Storie dalla SNIA, Anna Turra ritorna con una nuova raccolta con alcuni racconti ambientati alla metà del ’900. Storie quotidiane, di vite semplici di lavoratori, di emigranti; storie in cui il filo della memoria riannoda luoghi e personaggi, in un paziente lavoro di scavo, ma anche di ricerca letteraria. La capacità di Anna Turra è di rendere i suoi personaggi veri, credibili. Anche la ricostruzione di dialoghi colloquiali, intercalati da frasi dialettali e popolari, conferma la grande sensibilità dell’autrice, che si accosta alle sue storie quasi non ne fosse l’autrice ma la silenziosa ascoltatrice. I personaggi vivono di vita propria e così a noi si presentano. Alcuni dei racconti hanno vinto importanti premi letterari, come il racconto “Gente di fiume”, in cui si parla di canottieri e vogatori, che ha vinto il premio nazionale del CONI per il miglior racconto italiano di argomento sportivo.
Racconti d’acqua e di terra Minimalia
Autore: Turra Anna
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Collana | |
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Autore | Turra Anna |
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Dimensioni | 110 mm x 170 mm |
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