ABSTRACT
Il contributo si propone di indagare la concezione del rapporto tra Storia e Invenzione nel pensiero di uno tra i maggiori narratori esponenti della Scapigliatura lombarda, Giuseppe Rovani. Partendo da alcune preliminari annotazioni che mirano a confrontare i fondamentali orientamenti teorici rovaniani con l’imprescindibile modello realista balzachiano, lo studio si sviluppa attraverso la ricostruzione di un percorso che offre una lettura in senso diacronico delle premesse ai drammi e ai romanzi più noti dell’autore, nonché ad alcuni suoi importanti passi saggistici, in un costante accostamento alle fonti teoriche di Alessandro Manzoni, soprattutto, e di Niccolò Tommaseo. Ne emerge una personale riflessione che, ispirandosi profondamente ai concetti del manzoniano discorso Del romanzo storico e lasciando gradualmente sempre più spazio al ruolo dello «storico» rispetto a quello del «poeta», arriva con i Cento anni alla creazione di una nuova figura di narratore, romanziere archivista, delicato compromesso che è anche attestazione di un’autentica (e ancora manzoniana) passione per la riscoperta della verità storica.
The purpose of this paper is to investigate the connection between History and Invention in Giuseppe Rovani’s thought, one of the greatest narrators of Scapigliatura lombarda. Starting from some preliminary notes that focus on the comparison between Rovani’s fundamental theoretical point of view and Balzac’s essential realist model, the paper develops a diachronic reading through the author’s best-know prefaces of dramas and novels, as well as important essay passages, with a constant look at Alessandro Manzoni, especially, and Niccolò Tommaseo’s theoretical sources. It emerged a personal thinking that, profoundly inspired by Manzoni’s essay Del romanzo storico and leaving more space to the role of the «historian» instead of the role of the «poet», extends to create with Cento anni a new figure of narrator, romanziere archivista, fragile compromise which is also an attestation of an authentic (and Manzonian again) passion for the rediscovery of historical truth.
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